Un corteo per dare la spallata definitiva alla discarica Il sindaco: «Il territorio è già troppo compromesso» I comitati: «Il parere Asl pietra tombale sull'opera»
«Abbiamo bisogno di bonifiche, non di
discariche». Il concetto è stato espresso più volte, e a più voci,
durante l'assemblea pubblica organizzata ieri sera a Castegnato per fare
il punto sulle recenti prese di posizione attorno alla discarica Bosco
Stella.«La nostra non è una battaglia ideologica e men che meno una
presa di posizione politica - ha spiegato Attilio Andreoli del Comitato
Salute e Ambiente -. Questa discarica verrebbe inserita in un ambiente
già fortemente inquinato, come sottolineato anche nel parere negativo
espresso dall'Asl. Vogliamo solo tutelare la salute dei cittadini,
salvaguardando il territorio da un impatto che ricadrà anche sulle
generazioni future». In un Centro civico affollato, il sindaco di
Castegnato Gianluca Cominassi ha invitato a non abbassare la guardia.
«La parola fine dovrebbe essere scritta prima di Natale, almeno così ha
promesso l'assessore regionale all'Ambiente Claudia Terzi. Sono
moderatamente fiducioso: il parere dell'Asl è molto severo, e mette bene
in luce quelle che erano le criticità già espresse fin dall'inizio dai
Comuni del territorio. Castegnato ha già una serie di problematiche non
indifferenti, e a breve ne arriveranno altre dal punto di vista della
viabilità. Un tempo la legislazione permetteva maggiore libertà di
manovra, ma adesso certe cose non sono più consentite. Il nostro
territorio non può essere ulteriormente appesantito e guastato: qui
incombono già altre discariche non controllate». In platea molti
cittadini hanno ammesso di non fidarsi più delle promesse della
Regione.«Arpa e Asl hanno confermato le nostre valutazioni negative al
progetto - ha incalzato Giuseppe Antonini del Comitato -. Purtroppo è
stato un "cavillo" contenuto nel diniego a riaprire l'iter: sui 14 punti
elencati, tredici erano negativi, ma l'ultimo di fatto suggeriva la
strada per tenere aperto il provvedimento, se il progetto fosse stato
ridimensionato. Cosa che A2A ha fatto. Ma questo non intacca le
criticità vere: questo territorio non può sopportare altre
discariche».«Quando è stato illustrato il nuovo progetto di A2A in
Regione - ha sottolineato Massimo Alessandria, assessore all'Ambiente di
Castegnato - ci hanno spiegato che su ogni singolo aspetto ambientale -
acqua, aria, rumore - gli impatti finivano sempre per essere
"trascurabili". Ma una criticità dietro l'altra rende la situazione non
così "trascurabile"».QUANTO all'iter-lumaca, «non dimentichiamo - ha
aggiunto Alessandria - che la pratica è stata aperta nel 2006 e doveva
durare 150 giorni. Siamo arrivati a nove anni. Forse il politico
dovrebbe dire al tecnico che non ha saputo fare il suo lavoro, se c'è
voluto tanto. In questo arco di tempo è cambiata anche la normativa,
tant'è che A2A ha dovuto modificare il suo progetto per renderlo
attuabile. Ma è inutile dimezzare le volumetrie del progetto se abbiamo
già superato la quota di rifiuti per abitante». E poco importa se, per
bypassare le regole, «A2A ha escluso Paderno dal progetto, spiegando che
i rifiuti sarebbero finiti solo a Castegnato. Spostarsi di cento metri
non cambia il problema».Senza contare la famosa lista «secretata» sugli
altri 77 siti alternativi, redatta da A2A. Secondo quello studio,
infatti, «Bosco Stella è in assoluto il posto "migliore" per farci una
discarica - spiega Andreoli -. Se così fosse, ci chiediamo come sono gli
altri 76...».Intanto per sabato 31 ottobre è prevista un'altra
manifestazione. Appuntamento in piazza Dante a Castegnato alle 14.30:
destinazione Brescia, davanti alla sede della Provincia in via Milano.
Fonte: Bresciaoggi
Fonte: Bresciaoggi
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