venerdì 23 ottobre 2015

«Bosco Stella», offensiva all'ultimo respiro




Un corteo per dare la spallata definitiva alla discarica Il sindaco: «Il territorio è già troppo compromesso»  I comitati: «Il parere Asl pietra tombale sull'opera»

 Amministratori e rappresentanti dei comitati FOTOLIVE/FILIPPO VENEZIA

«Abbiamo bisogno di bonifiche, non di discariche». Il concetto è stato espresso più volte, e a più voci, durante l'assemblea pubblica organizzata ieri sera a Castegnato per fare il punto sulle recenti prese di posizione attorno alla discarica Bosco Stella.«La nostra non è una battaglia ideologica e men che meno una presa di posizione politica - ha spiegato Attilio Andreoli del Comitato Salute e Ambiente -. Questa discarica verrebbe inserita in un ambiente già fortemente inquinato, come sottolineato anche nel parere negativo espresso dall'Asl. Vogliamo solo tutelare la salute dei cittadini, salvaguardando il territorio da un impatto che ricadrà anche sulle generazioni future». In un Centro civico affollato, il sindaco di Castegnato Gianluca Cominassi ha invitato a non abbassare la guardia. «La parola fine dovrebbe essere scritta prima di Natale, almeno così ha promesso l'assessore regionale all'Ambiente Claudia Terzi. Sono moderatamente fiducioso: il parere dell'Asl è molto severo, e mette bene in luce quelle che erano le criticità già espresse fin dall'inizio dai Comuni del territorio. Castegnato ha già una serie di problematiche non indifferenti, e a breve ne arriveranno altre dal punto di vista della viabilità. Un tempo la legislazione permetteva maggiore libertà di manovra, ma adesso certe cose non sono più consentite. Il nostro territorio non può essere ulteriormente appesantito e guastato: qui incombono già altre discariche non controllate». In platea molti cittadini hanno ammesso di non fidarsi più delle promesse della Regione.«Arpa e Asl hanno confermato le nostre valutazioni negative al progetto - ha incalzato Giuseppe Antonini del Comitato -. Purtroppo è stato un "cavillo" contenuto nel diniego a riaprire l'iter: sui 14 punti elencati, tredici erano negativi, ma l'ultimo di fatto suggeriva la strada per tenere aperto il provvedimento, se il progetto fosse stato ridimensionato. Cosa che A2A ha fatto. Ma questo non intacca le criticità vere: questo territorio non può sopportare altre discariche».«Quando è stato illustrato il nuovo progetto di A2A in Regione - ha sottolineato Massimo Alessandria, assessore all'Ambiente di Castegnato - ci hanno spiegato che su ogni singolo aspetto ambientale - acqua, aria, rumore - gli impatti finivano sempre per essere "trascurabili". Ma una criticità dietro l'altra rende la situazione non così "trascurabile"».QUANTO all'iter-lumaca, «non dimentichiamo - ha aggiunto Alessandria - che la pratica è stata aperta nel 2006 e doveva durare 150 giorni. Siamo arrivati a nove anni. Forse il politico dovrebbe dire al tecnico che non ha saputo fare il suo lavoro, se c'è voluto tanto. In questo arco di tempo è cambiata anche la normativa, tant'è che A2A ha dovuto modificare il suo progetto per renderlo attuabile. Ma è inutile dimezzare le volumetrie del progetto se abbiamo già superato la quota di rifiuti per abitante». E poco importa se, per bypassare le regole, «A2A ha escluso Paderno dal progetto, spiegando che i rifiuti sarebbero finiti solo a Castegnato. Spostarsi di cento metri non cambia il problema».Senza contare la famosa lista «secretata» sugli altri 77 siti alternativi, redatta da A2A. Secondo quello studio, infatti, «Bosco Stella è in assoluto il posto "migliore" per farci una discarica - spiega Andreoli -. Se così fosse, ci chiediamo come sono gli altri 76...».Intanto per sabato 31 ottobre è prevista un'altra manifestazione. Appuntamento in piazza Dante a Castegnato alle 14.30: destinazione Brescia, davanti alla sede della Provincia in via Milano.

Fonte: Bresciaoggi
 
Cinzia Reboni

 

























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