Spett.le
Regione Lombardia - Giunta
DIREZIONE
GENERALE AMBIENTE, ENERGIA E SVILUPPO SOSTENIBILE
VALUTAZIONE
E AUTORIZZAZIONI AMBIENTALI
VALUTAZIONE
DI IMPATTO AMBIENTALE
DIRIGENTE:
SILVIO LANDONIO
Referente
per l’istruttoria: STEFANO TREZZI
Piazza
Città di Lombardia n. 1
20124
Milano
ambiente@pec.regione.lombardia.it
OGGETTO: Procedura di valutazione d’impatto ambientale relativa al
progetto di una nuova discarica controllata per rifiuti speciali non pericolosi
in località Bosco Stella, nei Comuni di Paderno Franciacorta e Castegnato. –
OSSERVAZIONI a seguito della ripubblicazione dell’avviso al pubblico avvenuta
in data 07/07/2015 sui quotidiani “Giornale di Brescia” e “Bresciaoggi”.
Rif. S.I.L.V.I.A. – Procedura
R517
Proponente: APRICA S.p.A. –
Gruppo A2A.
PREMESSA.
La società proponente ha
depositato con nota in atti reg. prot. T1.2014.50906 del 29/10/2014, le proprie
osservazioni/controdeduzioni alla comunicazione di preavviso di rigetto
dell’istanza di V.I.A. formulata dalla Regione Lombardia ai sensi dell’art.
10-bis della L 241/1990 in data 22/07/2014.
In data 23.06.2015 è stata
comunicata la procedibilità della valutazione della documentazione di cui sopra
nell’ambito dell’istruttoria di V.I.A. in corso e contestualmente è stata
predisposta, ai sensi dell’art. 26 comma 3bis del d.lgs. 152/2006 la
ripubblicazione dell’avviso al pubblico, avvenuta in data 07/07/2015 sui
quotidiani “Giornale di Brescia” e “Bresciaoggi”.
Preliminarmente alla formulazione
delle osservazioni in merito alla documentazione depositata dal proponente in
data 29/10/2014 si rileva che:
A) La
stessa struttura Regionale di V.I.A. nella comunicazione di procedibilità del
23/06/2015 afferma che con la documentazione presentata “…..è stato rivisto, tra l’altro, il progetto di discarica così come
originariamente depositato….”. Risulta assai singolare come a fronte di un
progetto rivisto si possa ritenere di poter procedere con l’iter originario che
permette al proponente, a fronte di un progetto rivisto, di poter fare
riferimento ancora alle normative vigenti all’atto di deposito dell’istanza
originaria ANTE d.lgs. 152/2006 quando sono ormai trascorsi più di NOVE ANNI.
B) L’iter
in corso era già nella fase di preavviso di diniego, fase in cui ci si
dovrebbero aspettare dal proponente osservazioni e controdeduzioni volte a
chiarire gli aspetti critici ma non la presentazione di un nuovo progetto e
quindi riteniamo NON AMMISSIBILE la richiesta alla struttura A.I.A. in merito
alla sostanzialità o meno delle modifiche progettuali apportate dal proponente
nella documentazione depositata il 29/10/2014.
C) Fermo
restando le considerazioni di cui ai precedenti punti A) e B), se il tema è la
valutazione della sostanzialità delle modifiche progettuali per valutare se
ricorrere ad una nuova istanza o meno, la DGR 2970/2012 riporta:
Si ricorda
che il P.G.T. di Castegnato vigente VIETA nell’area la realizzazione di
discariche prevedendo la destinazione a polo delle energie rinnovabili recepito
come obiettivo strategico anche nel vigente PTCP della Provincia di Brescia e
quindi trattasi di MODIFICA SOSTANZIALE.
Pertanto riteniamo che le
integrazioni prodotte dal proponente si configurino come un nuovo progetto o
quantomeno come modifiche sostanziali del progetto e quindi necessarie di una
nuova istanza. Esprimiamo comunque di seguito alcune osservazioni ai documenti
prodotti.
OSSERVAZIONI.
1) Nella
“Relazione di progetto” depositata emerge subito una contraddizione nelle
dichiarazioni e negli intenti del proponente che afferma di utilizzare
normative vigenti ( DGR 7 ottobre 2014 n. X/2461) per taluni aspetti quali il
sistema di impermeabilizzazione del fondo e delle scarpate (quarto capoverso
del paragrafo 1 a pag. 6) mentre per la conformazione morfologica finale della
discarica (primo capoverso del paragrafo 12.1 probabilmente 9.1 a pag. 48) fa
riferimento alla DGR V/65874 del 28/03/1995. Se veramente il proponente voleva
dimostrare la rispondenza del progetto alle normative ATTUALMENTE VIGENTI,
avrebbe potuto presentare una NUOVA ISTANZA che avrebbe dovuto però essere
conforme a tutte le norme attuali a partire dal PRGR 2014.
2) Nella
“Relazione di progetto” viene data grande evidenza alla riduzione volumetrica
della discarica da 3.861.000 mc a 1.995.00 mc (-48%), ma non sfugge come tutti
gli elementi progettuali non seguano tale riduzione lasciando di fatto una
potenzialità operativa ben maggiore come ad esempio: capacità di accumulo del
percolato da 5000 mc a 3600 mc (-28%); il sistema di combustione del biogas
prevede una riduzione della potenzialità delle torce da 1500 Nmc/h a 1000 Nmc/h
(-33%).
3) I
pareri negativi espressi da ASL ed ARPA prima delle ultime modifiche non erano
vincolati alla dimensione della discarica ma motivati dalla valutazione del
cumulo delle criticità già presenti nell’area che portano alla necessità di
bonifiche e NON di autorizzazioni di nuovi elementi impattanti quale è una
nuova discarica. Alla luce di questi pareri risulta inaccettabile la riduzione
delle misure di compensazione ambientale inserite dal proponente “adeguate alla
complessiva riduzione plano volumetrica della discarica”.
4) La
contraddizione riscontrata nella relazione di progetto viene confermata anche
nella “Relazione illustrativa”, infatti nel quarto capoverso della premessa il
proponente afferma “Con l’occasione sono
state altresì prese in considerazione le nuove normative di riferimento,
entrate recentemente in vigore” ma questa affermazione viene subito
disattesa nel paragrafo 1 della relazione illustrativa (analisi delle
alternative localizzative) in cui il proponente fa continuo riferimento al PRGR
del 2005 quando con DGR n. 1990 del 20 giugno 2014, quindi antecedente alla
presentazione delle integrazioni del 29/10/2014, la Giunta Regionale ha
approvato il nuovo programma regionale di gestione dei rifiuti (PRGR appunto) comprensivo
di piano regionale delle bonifiche (PRB) e dei relativi documenti previsti
dalla valutazione ambientale strategica (VAS) rendendo quindi non veritiere le
affermazioni riportate nell’intera documentazione perché NON RISPETTOSE DELLE
NORMATIVE VIGENTI che non sono state considerate dal proponente e quindi
chiediamo il rigetto della documentazione presentata e la CONFERMA DEL PARERE
NEGATIVO.
5) L’analisi
delle alternative localizzative continua ad essere quella condotta nel
2002/2003 perdipiù secretato e quindi reso non consultabile, inoltre, come si
ricordava nel precedente punto 4), a fronte di quanto dichiarato dal proponente
nel voler soddisfare le normative vigenti, il PRGR preso a riferimento è quello
del 2005 e non quello del 2014 che vede fra i principi escludenti anche il
superamento dell’indice di pressione non contemplato nel PRGR del 2005 e quindi
la relazione NON SUPERA LE CRITICITA’ ESPRESSE NEL PREAVVISO DI VIA NEGATIVO;
6) Superficiali
e NON in grado di superare le criticità espresse dal preavviso di via negativo
sono anche le considerazioni espresse dal proponente nel paragrafo 2 della
relazione illustrativa (valutazioni circa il contesto agricolo di inserimento
del progetto). Infatti viene proposta una relazione di sviluppo temporale dei
vigneti franciacortini affermando poi nelle conclusioni che :
-
l’area di
ubicazione del progetto interessa un terreno sicuramente non vocato ad attività
vitivinicola di pregio (zona di cave con assenza di suolo) e, inoltre, anche le
aree limitrofe sono impermeabilizzate (area industriale di Passirano e
autostrada A4 TO-VE) o ri-naturalizzate (discariche in gestione
post-operativa);
-
l’area della
discarica si trova al di fuori del perimetro individuato dal Disciplinare
Ministeriale per la Franciacorta e, in ogni caso, confina con un settore di
detta area poco rappresentativo della Franciacorta; infatti, le culture a vite
sia storiche che di recente sviluppo si collocano a distanze elevate rispetto
all’area di interesse (nell’ordine degli 8-10 Km);
-
l’area della
discarica è esterna da tutti i perscorsi turistici più battuti (sia pedonali
che ciclistici) e la cantina più vicina al sito si colloca oltre i 2 Km, in
Comune di Passirano; in ogni caso le aziende agricole di maggior importanza
(quale ad esempio quella dei Fratelli Berlucchi) si collocano a distanze anche
superiori ai 10 Km dallo stesso.
Le
affermazioni del proponente sono a dir poco stupefacenti e denotano un’assoluta
mancanza di conoscenza (voluta o no) della zona. L’area della discarica si
trova infatti al centro di collegamenti ciclistici recenti e storici come
descritto nei numerosi documenti del PGT del Comune di Ospitaletto (tavole n.
DO04, DP05, DP 29, DP 29bis e nella relazione DP31bis) che descrivono appunto
tutti i percorsi ciclistici a livello comunale e territoriale che vedono
appunto la zona della discarica decisamente interessata. Semplicistica anche la
limitazione allo sviluppo dei vigneti per un’attività economica quale la
produzione dei vini franciacorta che vede con lo sviluppo del progetto “Terre
di Franciacorta” un percorso di valorizzazione del territorio sia dal punto di
vista ambientale, culturale ed economico in cui non si può trascurare l’aspetto
infrastrutturale e di comunicazione in cui Ospitaletto e la citata (dal proponente)
autostrada A4 TO-VE diventa non un elemento di deturpazione che giustifica la
costruzione della discarica ma un biglietto da visita costituendo una porta di
accesso alla Franciacorta privilegiato. La presenza di aree limitrofe già
impermeabilizzate ed antropizzate o ri-naturalizzate come ricordato dal
proponente, induce sicuramente a NON inserirne di nuove. Per quanto riguarda la
presenza di vigneti, lo stesso proponente nelle cartografie riportate a pag 23
della relazione illustrativa, riporta la presenza di vigneti nel Comune di
Paderno Franciacorta nelle immediate vicinanze del sito individuato per la
realizzazione della nuova discarica contraddicendo quanto riportato nelle
conclusioni, ma anche da una semplice verifica da foto aerea come sotto riportato,
si può facilmente rilevarne la presenza.
La visione del
territorio limitata ai confini comunali espressa dal proponente è sicuramente
anacronistica e superficiale e NON RISPONDE ALLE CRITICITA’ ESPRESSE NEL
PREAVVISO DI VIA NEGATIVO.
1) Per
quanto riguarda il paragrafo 3 della relazione illustrativa (valutazioni in
merito al riutilizzo dei limi presenti nelle vasche di decantazione) NON viene
risolto il problema dei limi che vengono comunque stoccati nell’area sollevando
il proponente dall’esecuzione del piano di utilizzo.
2) Per
quanto riguarda le componenti di impatto sul traffico, sul rumore, sulle
emissioni, ci troviamo in una zona in merito alla quale l’ASL aveva espresso un
parere negativo con nota prot. gen. N. 0035944/12 del 13/03/2012 in quanto “..il contesto territoriale esistente non
potesse sostenere l’inserimento di una ulteriore discarica……….sistuazione di
degrado ambientale che non può essere ulteriormente gravata da impatti
insostenibili per la qualità della vita dei residenti.” Quindi ogni tipo di
emissione inquinante è INACCETTABILE PER IL CONTESTO TERRITORIALE.
3) In
merito alla proposta di impermeabilizzazione delle scarpate (paragrafo 6 della
relazione illustrativa) riteniamo NON accettabile la proposta di riutilizzo di
pneumatici usati in merito ai quali non vengono fornite informazioni sulla
natura e provenienza del materiale.
4) Inaccettabile
la riduzione sulle compensazioni ambientali riportate nel paragrafo 11 della
relazione illustrativa motivandole con la riduzione della volumetria della
discarica in progetto. Il territorio ha bisogno di bonifiche e non di ulteriori
discariche, già erano insufficienti le compensazioni ambientali proposte in
precedenza, a maggior ragione lo sono ora che sono state di fatto dimezzate.
Rimane comunque la convinzione che la compensazione proposta dello stoccaggio
di 110000 ton di rifiuti provenienti dalle bonifiche dei siti di Pianera,
Pianerino e Vallosa sia INATTUABILE in quanto rifiuti tossici NON CONFERIBILI
nella discarica in progetto. Risulta peraltro inaccettabile la limitazione alla
possibilità di conferimento di tali rifiuti nel periodo di gestione operativo
della discarica e quindi di 10 anni rendendolo di fatti IRREALIZZABILE e quindi
una misura compensativa NON ATTUABILE.
5) Per
quanto riguarda il paragrafo 12 della relazione illustrativa (valutazioni
integrative sulla salute pubblica) ci rifacciamo alla già citata nota dell’ASL
che rende l’osservazione contenuta al riguardo nel preavviso di diniego VIA NON
SUPERABILE con modifiche progettuali.
6) Per
quanto riguarda il paragrafo 13 della relazione illustrativa (valutazioni
integrative sugli impatti cumulativi) basta ricordare come le cronache degli
ultimi anni in riferimento ai lavori per la realizzazione della linea
ferroviaria ad alta capacità e dell’autostrada BreBeMi abbiano portato alla
ribalta il territorio in oggetto per ritrovamenti di rifiuti e sostanze nocive
rinvenute nel sottosuolo, ad indicare uno sfruttamento oltre ogni limite per lo
stoccaggio di rifiuti. Riportiamo l’elenco (sicuramente non completo) delle
criticità già presenti nella zona:
-) la “discarica Vallosa”
nel comune di Passirano (circa 33.000mq) e compresa nel SIN “Brescia-Caffaro”;
-) la “discarica Pianera
(5ha) e Pianerino (2,7ha)” a Castegnato, comprese nel SIN
“Brescia-Caffaro”;
-) l'ex cava “Sorelle Vianelli”
(in cui sono stati scaricati in modo incontrollato rifiuti industriali) e
l'area sita in via “Cascina Croce” dell'immobiliare Franciacorta (circa
2 ettari), entrambe siti inquinati a Paderno Franciacorta, a poche centinaia di
metri da Bosco Stella;
-) la discarica Codenotti (circa
2 ha ora parzialmente bonificata ed in attesa di essere ricoperta);
-) la discarica Gervasoni (circa
½ ettaro), in cui sono state scaricate senza alcun controllo scorie di
fonderia;
-) la discarica Bettoni, (circa
5 ha), in cui negli ultimi 10 anni sono stati scaricati rifiuti inerti (terre
di fonderia e similari) e per la quale, alcuni controlli da parte della
Provincia, hanno evidenziato la presenza di ammoniaca e cromo;
-) la discarica Arici (circa 4
ettari), nella quale negli anni settanta vennero conferiti in modo incontrollato
rifiuti speciali e venne insediato un impianto di trattamento e separazione di
rifiuti che operò per diversi anni;
-) la discarica Rossi (circa un
ettaro), in cui sono stati scaricati rifiuti di vario genere e ora è attiva
un'attività di selezione rifiuti;
-) la discarica CO.E.PA, ancora
in attività per il conferimento di inerti;
-) la discarica Paderno, posta in prossimità della
tangenziale Ospitaletto-Concesio e riempita in modo incontrollato con rifiuti
vari;
-) le due discariche in località Tre
Cortili di Paderno (rispettivamente di 2ha e 1ha);
-) la discarica Giugni (circa 1
ettaro);
-) la discarica ASO (circa 1
ettaro) nella quale la ASO ha conferito le proprie scorie;
-) la discarica Bettoni, discarica
di inerti e assimilabili recentemente autorizzata che ospiterà circa 2 milioni
di metri cubi di rifiuti;
-) la discarica Del Bono (oltre
5 ettari di inerti);
-) la discarica Gottardi (circa
un ettaro) attigua all’autostrada A4;
-) la discarica Travagliato
località Finiletti, discarica di inerti di circa 2 ettari;
A queste, vanno aggiunte inoltre altre tre
grandi discariche, poste a non più di 4km dalla cava di Bosco Stella:
-) la discarica RSU di
Castrezzato,
-) la discarica Rovedil di
rifiuti speciali non pericolosi di Rovato;
-) la discarica Cogeme di
rifiuti speciali non pericolosi di Fantecolo.
-) In assoluta adiacenza al sito
oggetto di richiesta si trova la cessata discarica “Bosco Sella” che,
realizzata negli anni ottanta e quindi priva di sistemi di protezione per i 3/4
della sua superficie, presenta già situazioni di supero dei limiti ammissibili
di sostanze inquinanti nella falda sottostante. In caso di aggravio della
situazione inquinante, la presenza in adiacenza di una nuova discarica NON
PERMETTEREBBE DI STABILIRE A QUALE DELLE DUE DISCARICHE QUESTO FOSSE
IMPUTABILE.
-) Recente è anche il ritrovamento
dell’ennesima discarica rinvenuta all’interno della Ditta Stefana S.p.A.
nell’ambito dei lavori per l’esecuzione della linea ferroviaria ad Alta
Capacità (TAV.), le cui dimensioni effettive e materiali stoccati sono in fase
di accertamento dalle autorità preposte che hanno posto sotto sequestro l’area
interessata.
-) la zona industriale del comune di
Passirano (dove sono presenti anche industrie inquinanti, fonderie e
galvaniche, e sprovvista di rete fognaria con gli scarichi che vengono dispersi
direttamente nel terreno);
-) la ditta CF Gomma (produce
parti in gomma per l’industria automobilistica e da sempre è fonte di
inquinamento nella zona);
-) l'autostrada A4 ed il casello di Ospitaletto (tratto autostradale e snodo viario
tra i più trafficati e inquinati d'Italia);
-) la SP19 per la Valtrompia (in
fase di ampliamento che rappresenta un’arteria molto trafficata che
contribuisce non poco al deterioramento dell’aria e del suolo);
-) la ditta ElectroMetal (che
tratta rifiuti anche pericolosi, rappresentando un notevole problema ambientale
per i cittadini che abitano nella zona e da circa 2 anni oggetto di attenzioni
da parte della magistratura);
-) la ditta Ferrosider (laminatoio di notevoli dimensioni con
lavorazioni pericolose);
-) la ditta Stefana (acciaieria
tra le più grandi della Lombardia che provoca molti disagi ambientali dovuti alle notevoli
quantità di emissioni);
-) la ditta ASO (acciaieria che
produce acciai speciali e provoca notevoli disagi ambientali all'abitato
fronteggiante, inoltre, nell’area di sua pertinenza nei decenni scorsi si
svolgeva un’attività di smembramento dei trasformatori elettrici con
fuoriuscita sul terreno degli oli contenuti);
-) l'allevamento di suini a Paderno;
-) l'allevamento di suini a
Castegnato;
Quanto sopra
conferma che il territorio ha già ampiamente dimostrato di aver
responsabilmente contribuito a sufficienza alla causa collettiva dello
smaltimento dei rifiuti ma di aver oggi raggiunto il limite di saturazione che
può sopportare come dimostrano i pareri negativi
incassati dal progetto in occasione della conferenza dei servizi del marzo
2012:
-)
ARPA (documento prot. N. 00033344 del 08/03/2012) alla fine delle
considerazioni tecniche esprime il seguente quadro riassuntivo:
OSSERVAZIONI GENERALI
|
NEGATIVE
|
ARIA
|
NEGATIVO
|
SUOLO
|
VEDI ALLEGATO
|
ACQUA
|
NEGATIVO
|
RIFIUTI
|
NEGATIVO
|
AGENTI FISICI
|
NEGATIVO
|
PARERE
FINALE
|
NEGATIVO
|
-)
ASL (documento prot. N. 0035944/12 del 13/03/2012) recita:
…..”Esaminate le integrazioni prodotte
al progetto dal proponente Aprica spa nell’ottobre 2011, si conferma il parere
igienico sanitario non favorevole, già espresso dall’ASL di Brescia in data
24.04.2007, con nota prot. 59794, e che già allora evidenziava come il contesto
territoriale esistente non potesse sostenere l’inserimento di una ulteriore
discarica. Ciò in quanto nella scelta del sito non sono stati considerati gli
impatti sulla qualità della vita dei residenti dei comuni di Castegnato, Passirano,
Ospitaletto e, Paderno da cave e discariche che sono già esercitate nella
stessa zona, da infrastrutture esistenti e da realtà produttive, diverse da
cave e discariche, già insediate sul territorio dei comuni stessi, né sono
state stimate le conseguenze della scelta di insediare nel territorio
un’ulteriore discarica. Non è inoltre condivisibile la decisione di APRICA spa
di far risalire la scelta del sito ad una somma di valori numerici che
quantificano ogni singolo parametro soggettivamente prescelto. Questo perché in
tal modo è privilegiata la localizzazione di una discarica in un sito che, già
in fase di costruzione, offre possibilità di ampliamenti e perché la
possibilità di ampliamenti futuri è ulteriormente privilegiata da APRICA spa,
mediante l’attribuzione ad ogni sito esaminato di un coefficiente di correzione
del predetto valore stabilito di 1.10 per siti ubicati in vicinanza a
discariche gestite da APRICA spa stessa. Detto coefficiente cala al di sotto
dell’unità nel caso di discariche gestite da terzi (0.90) o di terreni agricoli
(0.80) SENZA MAI TENER CONTO NEL CONTESTO TERRITORIALE ESISTENTE DELLA
SITUAZIONE DI DEGRADO AMBIENTALE CHE NON PUO’ ESSERE ULTERIORMENTE GRAVATA DA
IMPATTI INSOSTENIBILI PER LA QUALITA’
DELLA VITA DEI RESIDENTI.”
CONCLUSIONI.
Fermo restando le considerazioni
di cui alla premessa in merito alla non accoglibilità dei documenti prodotti
dal proponente nella procedura in essere in merito alla quale valuteremo la
possibilità di procedere chiedendo diffida alla Procura della Repubblica;
Considerate le osservazioni
esposte;
Vista la contrarietà che il
territorio ha manifestato in ogni sede:
-) le
Amministrazioni Comunali dal 2006 ad oggi motivandola con relazioni
tecnico-ambientali, e con pronunce dei consigli comunali sia singole che
congiunte come quella dello scorso 28/02/2011, e producendo varianti agli
strumenti urbanistici per promuovere nell’area in oggetto la realizzazione di
un polo delle energie alternative recepito all’interno del vigente PTCP come
strategico per la Provincia di Brescia e chiedendo al proponente APRICA S.p.A.
del gruppo A2A, il ritiro del progetto presentato;
-) il
Consiglio provinciale della Provincia di Brescia si è espresso più volte, con
l’unanimità dei voti, contrario alla realizzazione di questo nuovo impianto;
-) i
cittadini dei nostri territori hanno manifestato la netta contrarietà come
testimoniano le oltre 5000 cartoline che hanno raccolto e depositiamo in
Regione Lombardia e la partecipazione cospicua alle numerose iniziative promosse
dai Comitati Salute e Ambiente dei quattro comuni interessati;
-) tutte le
componenti politiche a livello provinciale, nessuna esclusa, si sono
pronunciate assolutamente contrarie alla realizzazione di questo nuovo
impianto;
CHIEDIAMO
Che la regione Lombardia CONFERMI
il diniego alla realizzazione di questa nuova discarica inaccettabile dal
nostro territorio che viste le numerose criticità già presenti necessita solo
di bonifiche.
Ospitaletto 05/09/2015
Cordialmente
I Comitati Salute e Ambiente di
Ospitaletto, Castegnato, Paderno Franciacorta e Passirano.
Referente
Giuseppe Antonini
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