sabato 12 settembre 2015

OSSERVAZIONI DEPOSITATE DAL COMITATO SALUTE AMBIENTE



  Spett.le Regione Lombardia - Giunta
DIREZIONE GENERALE AMBIENTE, ENERGIA E SVILUPPO SOSTENIBILE
VALUTAZIONE E AUTORIZZAZIONI AMBIENTALI
VALUTAZIONE DI IMPATTO AMBIENTALE

DIRIGENTE: SILVIO LANDONIO
Referente per l’istruttoria: STEFANO TREZZI

Piazza Città di Lombardia n. 1
20124 Milano
ambiente@pec.regione.lombardia.it


OGGETTO: Procedura di valutazione d’impatto ambientale relativa al progetto di una nuova discarica controllata per rifiuti speciali non pericolosi in località Bosco Stella, nei Comuni di Paderno Franciacorta e Castegnato. – OSSERVAZIONI a seguito della ripubblicazione dell’avviso al pubblico avvenuta in data 07/07/2015 sui quotidiani “Giornale di Brescia” e “Bresciaoggi”.
Rif. S.I.L.V.I.A. – Procedura R517
Proponente: APRICA S.p.A. – Gruppo A2A.


PREMESSA.

La società proponente ha depositato con nota in atti reg. prot. T1.2014.50906 del 29/10/2014, le proprie osservazioni/controdeduzioni alla comunicazione di preavviso di rigetto dell’istanza di V.I.A. formulata dalla Regione Lombardia ai sensi dell’art. 10-bis della L 241/1990 in data 22/07/2014.
In data 23.06.2015 è stata comunicata la procedibilità della valutazione della documentazione di cui sopra nell’ambito dell’istruttoria di V.I.A. in corso e contestualmente è stata predisposta, ai sensi dell’art. 26 comma 3bis del d.lgs. 152/2006 la ripubblicazione dell’avviso al pubblico, avvenuta in data 07/07/2015 sui quotidiani “Giornale di Brescia” e “Bresciaoggi”.
Preliminarmente alla formulazione delle osservazioni in merito alla documentazione depositata dal proponente in data 29/10/2014 si rileva che:
A)   La stessa struttura Regionale di V.I.A. nella comunicazione di procedibilità del 23/06/2015 afferma che con la documentazione presentata “…..è stato rivisto, tra l’altro, il progetto di discarica così come originariamente depositato….”. Risulta assai singolare come a fronte di un progetto rivisto si possa ritenere di poter procedere con l’iter originario che permette al proponente, a fronte di un progetto rivisto, di poter fare riferimento ancora alle normative vigenti all’atto di deposito dell’istanza originaria ANTE d.lgs. 152/2006 quando sono ormai trascorsi più di NOVE ANNI.
B)    L’iter in corso era già nella fase di preavviso di diniego, fase in cui ci si dovrebbero aspettare dal proponente osservazioni e controdeduzioni volte a chiarire gli aspetti critici ma non la presentazione di un nuovo progetto e quindi riteniamo NON AMMISSIBILE la richiesta alla struttura A.I.A. in merito alla sostanzialità o meno delle modifiche progettuali apportate dal proponente nella documentazione depositata il 29/10/2014.
C)    Fermo restando le considerazioni di cui ai precedenti punti A) e B), se il tema è la valutazione della sostanzialità delle modifiche progettuali per valutare se ricorrere ad una nuova istanza o meno, la DGR 2970/2012 riporta:
Si ricorda che il P.G.T. di Castegnato vigente VIETA nell’area la realizzazione di discariche prevedendo la destinazione a polo delle energie rinnovabili recepito come obiettivo strategico anche nel vigente PTCP della Provincia di Brescia e quindi trattasi di MODIFICA SOSTANZIALE.

Pertanto riteniamo che le integrazioni prodotte dal proponente si configurino come un nuovo progetto o quantomeno come modifiche sostanziali del progetto e quindi necessarie di una nuova istanza. Esprimiamo comunque di seguito alcune osservazioni ai documenti prodotti.

OSSERVAZIONI.

1)     Nella “Relazione di progetto” depositata emerge subito una contraddizione nelle dichiarazioni e negli intenti del proponente che afferma di utilizzare normative vigenti ( DGR 7 ottobre 2014 n. X/2461) per taluni aspetti quali il sistema di impermeabilizzazione del fondo e delle scarpate (quarto capoverso del paragrafo 1 a pag. 6) mentre per la conformazione morfologica finale della discarica (primo capoverso del paragrafo 12.1 probabilmente 9.1 a pag. 48) fa riferimento alla DGR V/65874 del 28/03/1995. Se veramente il proponente voleva dimostrare la rispondenza del progetto alle normative ATTUALMENTE VIGENTI, avrebbe potuto presentare una NUOVA ISTANZA che avrebbe dovuto però essere conforme a tutte le norme attuali a partire dal PRGR 2014.
2)     Nella “Relazione di progetto” viene data grande evidenza alla riduzione volumetrica della discarica da 3.861.000 mc a 1.995.00 mc (-48%), ma non sfugge come tutti gli elementi progettuali non seguano tale riduzione lasciando di fatto una potenzialità operativa ben maggiore come ad esempio: capacità di accumulo del percolato da 5000 mc a 3600 mc (-28%); il sistema di combustione del biogas prevede una riduzione della potenzialità delle torce da 1500 Nmc/h a 1000 Nmc/h (-33%).
3)     I pareri negativi espressi da ASL ed ARPA prima delle ultime modifiche non erano vincolati alla dimensione della discarica ma motivati dalla valutazione del cumulo delle criticità già presenti nell’area che portano alla necessità di bonifiche e NON di autorizzazioni di nuovi elementi impattanti quale è una nuova discarica. Alla luce di questi pareri risulta inaccettabile la riduzione delle misure di compensazione ambientale inserite dal proponente “adeguate alla complessiva riduzione plano volumetrica della discarica”.
4)     La contraddizione riscontrata nella relazione di progetto viene confermata anche nella “Relazione illustrativa”, infatti nel quarto capoverso della premessa il proponente afferma “Con l’occasione sono state altresì prese in considerazione le nuove normative di riferimento, entrate recentemente in vigore” ma questa affermazione viene subito disattesa nel paragrafo 1 della relazione illustrativa (analisi delle alternative localizzative) in cui il proponente fa continuo riferimento al PRGR del 2005 quando con DGR n. 1990 del 20 giugno 2014, quindi antecedente alla presentazione delle integrazioni del 29/10/2014, la Giunta Regionale ha approvato il nuovo programma regionale di gestione dei rifiuti (PRGR appunto) comprensivo di piano regionale delle bonifiche (PRB) e dei relativi documenti previsti dalla valutazione ambientale strategica (VAS) rendendo quindi non veritiere le affermazioni riportate nell’intera documentazione perché NON RISPETTOSE DELLE NORMATIVE VIGENTI che non sono state considerate dal proponente e quindi chiediamo il rigetto della documentazione presentata e la CONFERMA DEL PARERE NEGATIVO.
5)     L’analisi delle alternative localizzative continua ad essere quella condotta nel 2002/2003 perdipiù secretato e quindi reso non consultabile, inoltre, come si ricordava nel precedente punto 4), a fronte di quanto dichiarato dal proponente nel voler soddisfare le normative vigenti, il PRGR preso a riferimento è quello del 2005 e non quello del 2014 che vede fra i principi escludenti anche il superamento dell’indice di pressione non contemplato nel PRGR del 2005 e quindi la relazione NON SUPERA LE CRITICITA’ ESPRESSE NEL PREAVVISO DI VIA NEGATIVO;
6)     Superficiali e NON in grado di superare le criticità espresse dal preavviso di via negativo sono anche le considerazioni espresse dal proponente nel paragrafo 2 della relazione illustrativa (valutazioni circa il contesto agricolo di inserimento del progetto). Infatti viene proposta una relazione di sviluppo temporale dei vigneti franciacortini affermando poi nelle conclusioni che :
-        l’area di ubicazione del progetto interessa un terreno sicuramente non vocato ad attività vitivinicola di pregio (zona di cave con assenza di suolo) e, inoltre, anche le aree limitrofe sono impermeabilizzate (area industriale di Passirano e autostrada A4 TO-VE) o ri-naturalizzate (discariche in gestione post-operativa);
-        l’area della discarica si trova al di fuori del perimetro individuato dal Disciplinare Ministeriale per la Franciacorta e, in ogni caso, confina con un settore di detta area poco rappresentativo della Franciacorta; infatti, le culture a vite sia storiche che di recente sviluppo si collocano a distanze elevate rispetto all’area di interesse (nell’ordine degli 8-10 Km);
-        l’area della discarica è esterna da tutti i perscorsi turistici più battuti (sia pedonali che ciclistici) e la cantina più vicina al sito si colloca oltre i 2 Km, in Comune di Passirano; in ogni caso le aziende agricole di maggior importanza (quale ad esempio quella dei Fratelli Berlucchi) si collocano a distanze anche superiori ai 10 Km dallo stesso.
Le affermazioni del proponente sono a dir poco stupefacenti e denotano un’assoluta mancanza di conoscenza (voluta o no) della zona. L’area della discarica si trova infatti al centro di collegamenti ciclistici recenti e storici come descritto nei numerosi documenti del PGT del Comune di Ospitaletto (tavole n. DO04, DP05, DP 29, DP 29bis e nella relazione DP31bis) che descrivono appunto tutti i percorsi ciclistici a livello comunale e territoriale che vedono appunto la zona della discarica decisamente interessata. Semplicistica anche la limitazione allo sviluppo dei vigneti per un’attività economica quale la produzione dei vini franciacorta che vede con lo sviluppo del progetto “Terre di Franciacorta” un percorso di valorizzazione del territorio sia dal punto di vista ambientale, culturale ed economico in cui non si può trascurare l’aspetto infrastrutturale e di comunicazione in cui Ospitaletto e la citata (dal proponente) autostrada A4 TO-VE diventa non un elemento di deturpazione che giustifica la costruzione della discarica ma un biglietto da visita costituendo una porta di accesso alla Franciacorta privilegiato. La presenza di aree limitrofe già impermeabilizzate ed antropizzate o ri-naturalizzate come ricordato dal proponente, induce sicuramente a NON inserirne di nuove. Per quanto riguarda la presenza di vigneti, lo stesso proponente nelle cartografie riportate a pag 23 della relazione illustrativa, riporta la presenza di vigneti nel Comune di Paderno Franciacorta nelle immediate vicinanze del sito individuato per la realizzazione della nuova discarica contraddicendo quanto riportato nelle conclusioni, ma anche da una semplice verifica da foto aerea come sotto riportato, si può facilmente rilevarne la presenza.



 
La visione del territorio limitata ai confini comunali espressa dal proponente è sicuramente anacronistica e superficiale e NON RISPONDE ALLE CRITICITA’ ESPRESSE NEL PREAVVISO DI VIA NEGATIVO.
1)     Per quanto riguarda il paragrafo 3 della relazione illustrativa (valutazioni in merito al riutilizzo dei limi presenti nelle vasche di decantazione) NON viene risolto il problema dei limi che vengono comunque stoccati nell’area sollevando il proponente dall’esecuzione del piano di utilizzo.
2)     Per quanto riguarda le componenti di impatto sul traffico, sul rumore, sulle emissioni, ci troviamo in una zona in merito alla quale l’ASL aveva espresso un parere negativo con nota prot. gen. N. 0035944/12 del 13/03/2012 in quanto “..il contesto territoriale esistente non potesse sostenere l’inserimento di una ulteriore discarica……….sistuazione di degrado ambientale che non può essere ulteriormente gravata da impatti insostenibili per la qualità della vita dei residenti.” Quindi ogni tipo di emissione inquinante è INACCETTABILE PER IL CONTESTO TERRITORIALE.
3)     In merito alla proposta di impermeabilizzazione delle scarpate (paragrafo 6 della relazione illustrativa) riteniamo NON accettabile la proposta di riutilizzo di pneumatici usati in merito ai quali non vengono fornite informazioni sulla natura e provenienza del materiale.
4)     Inaccettabile la riduzione sulle compensazioni ambientali riportate nel paragrafo 11 della relazione illustrativa motivandole con la riduzione della volumetria della discarica in progetto. Il territorio ha bisogno di bonifiche e non di ulteriori discariche, già erano insufficienti le compensazioni ambientali proposte in precedenza, a maggior ragione lo sono ora che sono state di fatto dimezzate. Rimane comunque la convinzione che la compensazione proposta dello stoccaggio di 110000 ton di rifiuti provenienti dalle bonifiche dei siti di Pianera, Pianerino e Vallosa sia INATTUABILE in quanto rifiuti tossici NON CONFERIBILI nella discarica in progetto. Risulta peraltro inaccettabile la limitazione alla possibilità di conferimento di tali rifiuti nel periodo di gestione operativo della discarica e quindi di 10 anni rendendolo di fatti IRREALIZZABILE e quindi una misura compensativa NON ATTUABILE.
5)     Per quanto riguarda il paragrafo 12 della relazione illustrativa (valutazioni integrative sulla salute pubblica) ci rifacciamo alla già citata nota dell’ASL che rende l’osservazione contenuta al riguardo nel preavviso di diniego VIA NON SUPERABILE con modifiche progettuali.
6)     Per quanto riguarda il paragrafo 13 della relazione illustrativa (valutazioni integrative sugli impatti cumulativi) basta ricordare come le cronache degli ultimi anni in riferimento ai lavori per la realizzazione della linea ferroviaria ad alta capacità e dell’autostrada BreBeMi abbiano portato alla ribalta il territorio in oggetto per ritrovamenti di rifiuti e sostanze nocive rinvenute nel sottosuolo, ad indicare uno sfruttamento oltre ogni limite per lo stoccaggio di rifiuti. Riportiamo l’elenco (sicuramente non completo) delle criticità già presenti nella zona:

-) la “discarica Vallosa” nel comune di Passirano (circa 33.000mq) e compresa nel SIN “Brescia-Caffaro”;
-) la “discarica Pianera (5ha) e Pianerino (2,7ha)” a Castegnato, comprese nel SIN “Brescia-Caffaro”;
-) l'ex cava “Sorelle Vianelli” (in cui sono stati scaricati in modo incontrollato rifiuti industriali) e l'area sita in via “Cascina Croce” dell'immobiliare Franciacorta (circa 2 ettari), entrambe siti inquinati a Paderno Franciacorta, a poche centinaia di metri da Bosco Stella;
-) la discarica Codenotti (circa 2 ha ora parzialmente bonificata ed in attesa di essere ricoperta); 
-) la discarica Gervasoni (circa ½ ettaro), in cui sono state scaricate senza alcun controllo scorie di fonderia;
-) la discarica Bettoni, (circa 5 ha), in cui negli ultimi 10 anni sono stati scaricati rifiuti inerti (terre di fonderia e similari) e per la quale, alcuni controlli da parte della Provincia, hanno evidenziato la presenza di ammoniaca e cromo;
-) la discarica Arici (circa 4 ettari), nella quale negli anni settanta vennero conferiti in modo incontrollato rifiuti speciali e venne insediato un impianto di trattamento e separazione di rifiuti che operò per diversi anni;
-) la discarica Rossi (circa un ettaro), in cui sono stati scaricati rifiuti di vario genere e ora è attiva un'attività di selezione rifiuti;
-) la discarica CO.E.PA, ancora in attività per il conferimento di inerti;
-) la discarica  Paderno, posta in prossimità della tangenziale Ospitaletto-Concesio e riempita in modo incontrollato con rifiuti vari;
-) le due discariche in località Tre Cortili di Paderno (rispettivamente di 2ha e 1ha);
-) la discarica Giugni (circa 1 ettaro);
-) la discarica ASO (circa 1 ettaro) nella quale la ASO ha conferito le proprie scorie;
-) la discarica Bettoni, discarica di inerti e assimilabili recentemente autorizzata che ospiterà circa 2 milioni di metri cubi di rifiuti;
-) la discarica Del Bono (oltre 5 ettari di inerti);
-) la discarica Gottardi (circa un ettaro) attigua all’autostrada A4;
-) la discarica Travagliato località Finiletti, discarica di inerti di circa 2 ettari;
A queste, vanno aggiunte inoltre altre tre grandi discariche, poste a non più di 4km dalla cava di Bosco Stella:
-) la discarica RSU di Castrezzato,
-) la discarica Rovedil di rifiuti speciali non pericolosi di Rovato;
-) la discarica Cogeme di rifiuti speciali non pericolosi di Fantecolo.
-) In assoluta adiacenza al sito oggetto di richiesta si trova la cessata discarica “Bosco Sella” che, realizzata negli anni ottanta e quindi priva di sistemi di protezione per i 3/4 della sua superficie, presenta già situazioni di supero dei limiti ammissibili di sostanze inquinanti nella falda sottostante. In caso di aggravio della situazione inquinante, la presenza in adiacenza di una nuova discarica NON PERMETTEREBBE DI STABILIRE A QUALE DELLE DUE DISCARICHE QUESTO FOSSE IMPUTABILE.
-) Recente è anche il ritrovamento dell’ennesima discarica rinvenuta all’interno della Ditta Stefana S.p.A. nell’ambito dei lavori per l’esecuzione della linea ferroviaria ad Alta Capacità (TAV.), le cui dimensioni effettive e materiali stoccati sono in fase di accertamento dalle autorità preposte che hanno posto sotto sequestro l’area interessata.
-) la zona industriale del comune di Passirano (dove sono presenti anche industrie inquinanti, fonderie e galvaniche, e sprovvista di rete fognaria con gli scarichi che vengono dispersi direttamente nel terreno);
-) la ditta CF Gomma (produce parti in gomma per l’industria automobilistica e da sempre è fonte di inquinamento nella zona);
-) l'autostrada A4 ed il casello  di Ospitaletto (tratto autostradale e snodo viario tra i più trafficati e inquinati d'Italia);
-) la SP19 per la Valtrompia (in fase di ampliamento che rappresenta un’arteria molto trafficata che contribuisce non poco al deterioramento dell’aria e del suolo);
-) la ditta ElectroMetal (che tratta rifiuti anche pericolosi, rappresentando un notevole problema ambientale per i cittadini che abitano nella zona e da circa 2 anni oggetto di attenzioni da parte della magistratura);
-) la ditta Ferrosider  (laminatoio di notevoli dimensioni con lavorazioni pericolose);
-) la ditta Stefana (acciaieria tra le più grandi della Lombardia che provoca molti  disagi ambientali dovuti alle notevoli quantità di emissioni);
-) la ditta ASO (acciaieria che produce acciai speciali e provoca notevoli disagi ambientali all'abitato fronteggiante, inoltre, nell’area di sua pertinenza nei decenni scorsi si svolgeva un’attività di smembramento dei trasformatori elettrici con fuoriuscita sul terreno degli oli contenuti);
-) l'allevamento di suini a Paderno; 
-) l'allevamento di suini a Castegnato;

Quanto sopra conferma che il territorio ha già ampiamente dimostrato di aver responsabilmente contribuito a sufficienza alla causa collettiva dello smaltimento dei rifiuti ma di aver oggi raggiunto il limite di saturazione che può sopportare come dimostrano i pareri negativi incassati dal progetto in occasione della conferenza dei servizi del marzo 2012:

-) ARPA (documento prot. N. 00033344 del 08/03/2012) alla fine delle considerazioni tecniche esprime il seguente quadro riassuntivo:

OSSERVAZIONI GENERALI
NEGATIVE
ARIA
NEGATIVO
SUOLO
VEDI ALLEGATO
ACQUA
NEGATIVO
RIFIUTI
NEGATIVO
AGENTI FISICI
NEGATIVO
PARERE FINALE
NEGATIVO

-) ASL (documento prot. N. 0035944/12 del 13/03/2012) recita:
…..”Esaminate le integrazioni prodotte al progetto dal proponente Aprica spa nell’ottobre 2011, si conferma il parere igienico sanitario non favorevole, già espresso dall’ASL di Brescia in data 24.04.2007, con nota prot. 59794, e che già allora evidenziava come il contesto territoriale esistente non potesse sostenere l’inserimento di una ulteriore discarica. Ciò in quanto nella scelta del sito non sono stati considerati gli impatti sulla qualità della vita dei residenti dei comuni di Castegnato, Passirano, Ospitaletto e, Paderno da cave e discariche che sono già esercitate nella stessa zona, da infrastrutture esistenti e da realtà produttive, diverse da cave e discariche, già insediate sul territorio dei comuni stessi, né sono state stimate le conseguenze della scelta di insediare nel territorio un’ulteriore discarica. Non è inoltre condivisibile la decisione di APRICA spa di far risalire la scelta del sito ad una somma di valori numerici che quantificano ogni singolo parametro soggettivamente prescelto. Questo perché in tal modo è privilegiata la localizzazione di una discarica in un sito che, già in fase di costruzione, offre possibilità di ampliamenti e perché la possibilità di ampliamenti futuri è ulteriormente privilegiata da APRICA spa, mediante l’attribuzione ad ogni sito esaminato di un coefficiente di correzione del predetto valore stabilito di 1.10 per siti ubicati in vicinanza a discariche gestite da APRICA spa stessa. Detto coefficiente cala al di sotto dell’unità nel caso di discariche gestite da terzi (0.90) o di terreni agricoli (0.80) SENZA MAI TENER CONTO NEL CONTESTO TERRITORIALE ESISTENTE DELLA SITUAZIONE DI DEGRADO AMBIENTALE CHE NON PUO’ ESSERE ULTERIORMENTE GRAVATA DA IMPATTI INSOSTENIBILI PER LA QUALITA’ DELLA VITA DEI RESIDENTI.”


CONCLUSIONI.

Fermo restando le considerazioni di cui alla premessa in merito alla non accoglibilità dei documenti prodotti dal proponente nella procedura in essere in merito alla quale valuteremo la possibilità di procedere chiedendo diffida alla Procura della Repubblica;

Considerate le osservazioni esposte;

Vista la contrarietà che il territorio ha manifestato in ogni sede:

-) le Amministrazioni Comunali dal 2006 ad oggi motivandola con relazioni tecnico-ambientali, e con pronunce dei consigli comunali sia singole che congiunte come quella dello scorso 28/02/2011, e producendo varianti agli strumenti urbanistici per promuovere nell’area in oggetto la realizzazione di un polo delle energie alternative recepito all’interno del vigente PTCP come strategico per la Provincia di Brescia e chiedendo al proponente APRICA S.p.A. del gruppo A2A, il ritiro del progetto presentato;

-) il Consiglio provinciale della Provincia di Brescia si è espresso più volte, con l’unanimità dei voti, contrario alla realizzazione di questo nuovo impianto;

-) i cittadini dei nostri territori hanno manifestato la netta contrarietà come testimoniano le oltre 5000 cartoline che hanno raccolto e depositiamo in Regione Lombardia e la partecipazione cospicua alle numerose iniziative promosse dai Comitati Salute e Ambiente dei quattro comuni interessati;

-) tutte le componenti politiche a livello provinciale, nessuna esclusa, si sono pronunciate assolutamente contrarie alla realizzazione di questo nuovo impianto;

CHIEDIAMO

Che la regione Lombardia CONFERMI il diniego alla realizzazione di questa nuova discarica inaccettabile dal nostro territorio che viste le numerose criticità già presenti necessita solo di bonifiche.

Ospitaletto 05/09/2015

Cordialmente

I Comitati Salute e Ambiente di Ospitaletto, Castegnato, Paderno Franciacorta e Passirano.


Referente

Giuseppe Antonini

















Nessun commento:

Posta un commento