martedì 3 giugno 2014

Bosco Stella non è nello "sblocca Italia"

Bosco stella non è nello «sblocca Italia», iter fermo in Regione

Legambiente: «L’opera non è prioritaria. Del Bono e Pisapia chiedano il ritiro del progetto»

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Associazioni ambientaliste ed amministrazione di Castegnato in allarme per la notizia che sta rimbalzando su diversi telegiornali nazionali riguardo all’imminente scongelamento dell’iter della discarica di Bosco Stella grazie al decreto «sblocca Italia» che il premier ha annunciato entro fine luglio. Una notizia che appare sempre più come un malinteso giornalistico, visto che nel citare l’elenco del Nimby forum sulle 327 opere italiane ferme (perché contestate dagli ambientalisti) è stata riportata anche la discarica di Castegnato. Ma nessuna istituzione bresciana (nè la Provincia, nè tantomeno il Comune, da sempre contrario) ha ancora chiesto il suo inserimento nello «sblocca Italia». «Non mi risulta» risponde al Corriere il direttore generale di A2A, Paolo Rossetti: «so solo che l’iter è fermo in Regione per gli approfondimenti del caso». «In Comune non è arrivata nessuna comunicazione» aggiunge l’ex sindaco di Castegnato, Beppe Orizio, oggi consigliere di maggioranza. La discarica che vorrebbe aprire A2A (4 milioni di metri cubi di rifiuti) ha incassato il parere contrario dell’Arpa ma l’ultima parola spetta appunto alla regione.
Legambiente: «Del Bono e Pisapia chiedano definitivo ritiro del progetto»
Legambiente Franciacorta in una nota stampa fa appello a istituzioni e ambientalisti per fermare definitivamente l’opera: « il decreto che fa ripartire le opere pubbliche ferme non può comprendere questa discarica, davvero paradossale considerarla un’opera pubblica utile a rilanciare l’economia. Chiediamo ai sindaci di Castegnato, Ospitaletto, Paderno e Passirano di muoversi immediatamente chiedendo ai colleghi di Brescia e Milano, comuni azionisti di maggioranza di A2A, di ritirare la domanda di autorizzazione». Legambiente fa sapere di avere sensibilizzato tutti i parlamentari bresciani e di scrivere al presidente del Consiglio e al Ministro dell’Ambiente.
Cominelli (Pd): «no alla discarica, mi attiverò in parlamento»
«Al nostro territorio servono risanamento ambientale, contrasto alle ecomafie, aree verdi. Certamente non nuove discariche. Per questo cercherò di fermare con tutti gli strumenti parlamentari in mio possesso l’ipotesi di dare il via ai lavori per la realizzazione dell’impianto di Bosco Stella»: così interviene la deputata Miriam Cominelli (Pd), che siede nella commissione Ambiente della Camera, sull’ipotesi che la discarica rientri nelle priorità del decreto Sblocca Italia: «Se questa ipotesi dovesse essere confermata, mi adopererò affinché si torni indietro su un progetto del tutto insensato, per un territorio già martoriato da centinaia di discariche legali e illegali».
Sito ideale ma ambiente già troppo stressato
Il sito scelto da A2A per realizzare la nuova discarica è geomorfologicamente tra i migliori: c’è già una maxi buca profonda 20 metri (c’era la cava Bettoni) e lì sotto ci sono altri 20 metri di strato argilloso, altamente impermeabile. Un elemento di sicurezza fondamentale per tutelare la falda sottostante. Il problema è che la zona è già stata sfruttata in passato in modo scriteriato: a poche decine di metri Asm ha già riempito un’altra discarica (Bosco Sella) su terreno non del tutto impermeabile. Parte della prima falda risulta inquinata. Per questo Arpa ha detto no. Il territorio è già ambientalmente stressato.

Fonte : Corriere della sera

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