DIVERSI MEDIA INSERISCONO LA DISCARICA NELLO «SBLOCCA ITALIA»
Bosco stella non è nello «sblocca Italia», iter fermo in Regione
Legambiente: «L’opera non è prioritaria. Del Bono e Pisapia chiedano il ritiro del progetto»

Associazioni
ambientaliste ed amministrazione di Castegnato in allarme per la
notizia che sta rimbalzando su diversi telegiornali nazionali riguardo
all’imminente scongelamento dell’iter della discarica di Bosco Stella
grazie al decreto «sblocca Italia» che il premier ha annunciato entro
fine luglio. Una notizia che appare sempre più come un malinteso
giornalistico, visto che nel citare l’elenco del Nimby forum sulle 327
opere italiane ferme (perché contestate dagli ambientalisti) è stata
riportata anche la discarica di Castegnato. Ma nessuna istituzione
bresciana (nè la Provincia, nè tantomeno il Comune, da sempre contrario)
ha ancora chiesto il suo inserimento nello «sblocca Italia». «Non mi
risulta» risponde al Corriere
il direttore generale di A2A, Paolo Rossetti: «so solo che l’iter è
fermo in Regione per gli approfondimenti del caso». «In Comune non è
arrivata nessuna comunicazione» aggiunge l’ex sindaco di Castegnato,
Beppe Orizio, oggi consigliere di maggioranza. La discarica che
vorrebbe aprire A2A (4 milioni di metri cubi di rifiuti) ha incassato
il parere contrario dell’Arpa ma l’ultima parola spetta appunto alla
regione.
Legambiente: «Del Bono e Pisapia chiedano definitivo ritiro del progetto»
Legambiente Franciacorta in una nota stampa fa appello a istituzioni e
ambientalisti per fermare definitivamente l’opera: « il decreto che fa
ripartire le opere pubbliche ferme non può comprendere questa discarica,
davvero paradossale considerarla un’opera pubblica utile a rilanciare
l’economia. Chiediamo ai sindaci di Castegnato, Ospitaletto, Paderno e
Passirano di muoversi immediatamente chiedendo ai colleghi di Brescia e
Milano, comuni azionisti di maggioranza di A2A, di ritirare la
domanda di autorizzazione». Legambiente fa sapere di avere
sensibilizzato tutti i parlamentari bresciani e di scrivere al
presidente del Consiglio e al Ministro dell’Ambiente.
Cominelli (Pd): «no alla discarica, mi attiverò in parlamento»
«Al
nostro territorio servono risanamento ambientale, contrasto alle
ecomafie, aree verdi. Certamente non nuove discariche. Per questo
cercherò di fermare con tutti gli strumenti parlamentari in mio possesso
l’ipotesi di dare il via ai lavori per la realizzazione dell’impianto
di Bosco Stella»: così interviene la deputata Miriam Cominelli (Pd), che
siede nella commissione Ambiente della Camera, sull’ipotesi che la
discarica rientri nelle priorità del decreto Sblocca Italia: «Se
questa ipotesi dovesse essere confermata, mi adopererò affinché si torni
indietro su un progetto del tutto insensato, per un territorio già
martoriato da centinaia di discariche legali e illegali».
Sito ideale ma ambiente già troppo stressato
Il sito scelto da A2A per realizzare la nuova discarica è geomorfologicamente tra i migliori: c’è già una maxi buca profonda 20 metri (c’era la cava Bettoni) e lì sotto ci sono altri 20 metri di strato argilloso, altamente impermeabile. Un elemento di sicurezza fondamentale per tutelare la falda sottostante. Il problema è che la zona è già stata sfruttata in passato in modo scriteriato: a poche decine di metri Asm ha già riempito un’altra discarica (Bosco Sella) su terreno non del tutto impermeabile. Parte della prima falda risulta inquinata. Per questo Arpa ha detto no. Il territorio è già ambientalmente stressato.Fonte : Corriere della sera
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