martedì 25 ottobre 2011

L'alternativa agli inceneritori ed alle maxi discariche


L'alternativa agli inceneritori ed alle maxi discariche c'è: si chiama obiettivo zero
1- Critica costruttiva e responsabile2- Equità e Solidarietà sociale3- Coerenza e concretezza4- Innovazione tecnologica5- Sicurezza e tutela della legalità6-Salvaguardia dell'ambiente e della salute dei cittadini
L’alternativa si chiama Obiettivo Zero. Consiste in un ciclo integrato composto di 4 punti: 1- riduzione alla fonte; 2- raccolta differenziata porta a porta; 3- riciclo e compostaggio; 4- trattamento meccanico biologico a freddo. Riduzione alla fonte (dal 25 al 60 per cento in meno): 1) usare prodotti alla spina: riutilizzando bottiglie di vetro e detersivi alla spina; chiedendo bevande alla spina in bicchieri di vetro, ed inoltre bevendo l’acqua del rubinetto (eventualmente utilizzando filtri per migliorarne le qualità organolettiche); 2) leggere i giornali e le riviste su Internet; 3) adoperare e chiedere di adoperare per comunicazioni e pubblicità il formato elettronico; 4) impiegare pannolini riutilizzabili; 5) realizzare il compostaggio domestico. Raccolta differenziata porta a porta: questo metodo di separazione e raccolta domiciliare permette di arrivare al 65-85 per cento di differenziata, percentuali non raggiungibili con i sistemi tradizionali a cassonetti stradali. Riciclo e compostaggio: i materiali separati e raccolti vengono avviati alle filiere del riciclo per produrre nuovi oggetti e materiali mentre l’organico agli impianti di compostaggio per produrre fertilizzanti Trattamento Meccanico Biologico (TMB) a freddo: quello che rimane si può trattare senza incenerire, con il TMB a freddo, evitando di inviare in discarica il 25 per cento di ceneri tossiche o evitare di inviare in discarica materiale che si decompone e quindi pericoloso per il percolato che produce. In Germania ci sono 64 impianti TMB a freddo e 73 inceneritori. Il sistema TMB è così composto: Ulteriore differenziazione: i rifiuti (non precedentemente differenziati) vengono prima selezionati da appositi macchinari cercando di recuperare ancora vetro, lattine, materiali riciclabili;

Essiccazione: i rifiuti rimanenti vengono inviati in bioreattori chiusi e con biofiltri che essiccano il tutto a 40-60°, senza combustione alcuna; Produzione di biogas: con la fermentazione si può produrre anche biogas utile per far funzionare l’impianto stesso o da mettere in rete per riscaldare o per produrre energia elettrica; Residuo finale: il materiale essiccato è ridotto del 40-50 per cento rispetto alla massa in ingresso, inoltre non è più putrescibile quindi completamente inerte e non è nemmeno una cenere tossica come quella prodotta dagli inceneritori da mettere nelle discariche speciali. Questo materiale può essere:
- usato per sottofondi stradali e per barriere stradali misto torba; - stoccato in discariche come materiale inerte, non soggetto a putrefazione; - mischiato con la torba per ricoprire vecchie discariche; - utilizzato per produrre Combustibile Da Rifiuti (CDR) per cementifici o industrie; - impiegato per la produzione chimica a freddo di altri materiali (allo studio in Germania). Il TMB rappresenta un’eccellente alternativa all’incenerimento: gli inceneritori, come noto, non eliminano le discariche ma producono ceneri tossiche che sono circa il 25 per cento di ciò che viene bruciato. L’incenerimento è il metodo più costoso di smaltimento rifiuti, un impianto TMB invece costa anche il 50-75 per cento in meno di un inceneritore. Il TMB è complementare alla raccolta differenziata mentre l’inceneritore è contro. Il TMB rappresenta anche un indiscusso vantaggio sociale sull’inceneritore, in quanto il TMB proposto in un ciclo integrato insieme al porta a porta e al compostaggio e come alternativa ai sistemi di incenerimento viene accettato dalla popolazione in quanto ha minori costi e soprattutto inquina molto meno. Per raggiungere effettivamente l’obiettivo zero rifiuti il Prof. Paul Connet, della St. Lawrence University di New York, ideatore del progetto “Obiettivo Zero”, propone la creazione di un Centro Studi sui materiali residui, per progettare e mettere sul mercato solo prodotti interamente riciclabili. L’alternativa agli inceneritori ed alla megadiscariche esiste, non bruciamo il nostro avvenire e quello dei nostri figli.


fonte: NewSphera magazine

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